Sulpice - Guillaume Chevallier detto Gavarni
Paris 1804 - 1866
Tantôt je demande, tantôt je prendsacquarello su carta, mm 280 x 205
reca in basso la scritta:
Tantôt je demande, tantôt je prends.
A été “bien”Acquarello su carta, mm 280 x 190
reca in basso la scritta: a été “bien”.
Firmato in basso a destra:
GavarniInediti
Nella collezione di Giuliano Briganti si conservavano questi due acquarelli di Gavarni, noto disegnatore e illustratore satirico parigino dell’Ottocento. Il primo raffigura un mendicante storpio, l’altro di dimensioni analoghe, anche se apparentemente più imponente, raffigura un uomo della strada, oggi diremmo un
homeless. Questo secondo è firmato.
I due acquarelli, accompagnati entrambi da frasi pungenti e significative, come accade spesso per i fogli di Gavarni, raffigurano due aspetti della povertà, l’uno quello del povero che chiede l’elemosina nelle strade di campagna, il secondo dell’uomo senza casa in città. Dietro di lui infatti sono appena accennate sagome di edifici.
Le immagini del disegnatore parigino sono un corrispettivo visuale dei personaggi de
La Comédie Humaine di Honoré de Balzac, anzi è lo stesso scrittore francese a considerarle tali, come scriveva nel 1924 Paul - André Lemoisne nella sua biografia dedicata all’artista (
Gavarni. Peintre et Lithographe, Paris 1924 p.V). Balzac d’altra parte fu un profondo estimatore dell’opera di Gavarni che conobbe personalmente fin dal 1831 quando questi lavorava come disegnatore nel giornale
La Mode. Fu anzi lo stesso autore de
La Comédie Humaine ad introdurre il giovane disegnatore fin dal 1832 in
L’Artiste, la rivista, fondata nel 1831, nella quale Balzac pubblicava a puntate i suoi romanzi, in particolare, in quel momento, stava pubblicando
Peau de chagrin. Al 1840 risale un bel disegno di Gavarni che ritrae Balzac a figura intera (Lemoisne 1924 tav. davanti a p.90).
Laura Laureati
Aprile 2015